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Matteo Cambi, fondatore di Guru, torna a raccontare la nascita e l’evoluzione del brand iconico degli anni 2000, simbolo di un’Italia spensierata e piena di sogni. In occasione del rilancio del marchio con una collezione speciale, Cambi ricorda come la famosa margherita, oggi simbolo indissolubile, nacque quasi per caso, tra lo scetticismo degli esperti di moda.
Il panorama dell’epoca era dominato da una cultura pop fatta di veline, calciatori e discoteche. Guru si affermò rapidamente come emblema di un lifestyle colorato e appariscente, abbracciato da una “tribù” di giovani che vivevano tra club, spiagge e musica. «Chi frequentava quei luoghi aveva uno stile di vita preciso: abbronzatura perfetta, t-shirt con grandi loghi e voglia di apparire», ricorda Cambi.
Nonostante i cambiamenti del mercato, la nostalgia per quei tempi è rimasta positiva. Cambi sottolinea come il brand rappresentasse un simbolo di appartenenza e socialità, quando andare in discoteca significava condividere momenti collettivi. Dopo anni complessi, Matteo guarda con orgoglio al contributo che Guru ha dato alla comunicazione di moda in Italia: «Sono stato tra i primi a credere nella comunicazione attraverso personaggi e luoghi cult».
Oggi Guru è rinato sotto la guida di una nuova proprietà, mantenendo però l’energia e la forza del suo iconico simbolo. La margherita, «indistruttibile e indissolubile», continua a essere riconosciuta da tutti, confermando il suo status di segno distintivo nella moda italiana.
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